© Jean-Gabriel Nordmann





HOTell. Storie da un tanto all
HOTell. Storie da un tanto all
  • Descrizione[+]
    HOTell. Storie da un tanto all'ora.

    Autori Vari

    Antologia di racconti a cura di Elio Grasso

    Un libro concepito come un albergo a ore. Al banco della reception, il curatore/portiere assegna una camera a ciascuno dei 34 autori/clienti in cambio di una storia ambientata in un hotel de passe. Poeti e narratori nostrani e internazionali, confermati o esordienti, si sono dati appuntamento nella hall di HOTell. L'amore con i minuti contati è il filo rosso che si srotola lungo i corridoi dell'albergo. Dietro ogni porta un'esperienza da sbirciare, origliare, intuire. Le stanze diventano teatro di altarini smascherati, apparizioni orgiastiche, iniziazioni all'(auto)erotismo, voyeuristici scatti fotografici, giochi di ruoli e giochi di dadi, incontri surreali, esperienze esoteriche, accoppiamenti futuristici, esilaranti perversioni, drammi e miserie umane, romanticherie d'altri tempi, amplessi patrocinati da Facebook... Dalle persiane delle camere filtrano le luci e le ombre dell'eros. L'hotel è al completo. Aprite quelle porte. La chiave d'accesso è... "nessuna discrezione".
  • Dettagli[+]
    Collana:
    Titolo:
    Curatore:
    Autori:
    The Coot (antologie)
    HOTell. Storie da un tanto all'ora
    Elio Grasso
    A. N. Bravi, G. Busetto, L. Cambau, G. Chiellino, D. Cosentino, V. Costantino, C. de Caldas Brito, C. Demi, M. De Santis, M. Dini, D. Fante, L. Folla, G. Gemignani, M. Jara, C. Lanza, M. Lecomte, L. Leone, R. Lo Russo, D. Maffìa, S. Maffìa, B. Magarian, Maldenti, V. Matijević, L. Mizon, J. Monteiro Martins, C. Menaldo, I. Mugnaini, J.G. Nordmann, G. Oldani, D. Rondoni, A. Ruchat, E. Sciarrino, C.A. Sitta, M. Sta
    Traduttori:
    Carlo Bordini, Mia Lecomte, Milica Marinković, Gabriella Montanari, Andrea Sirotti
    Formato:
    Contenuto:
    Genere:
    Pagine:
    Data di pubblicazione:
    ISBN:
    Prezzo:
    15 x 21 cm
    testo e immagini (bianco e nero)
    racconti erotici
    312
    luglio 2014
    978-88-98487-04-2
    18,00 €
    Cover&Book design:
    Gionata Chierici
    Prima edizione italiana
  • Zoom copertina[+]
    HOTell. Storie da un tanto all
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    Estratto comprensivo dei primi tre racconti


Per saperne di più:
  • Pensieri e parole di... Elio Grasso[+]
    "... Nelle locande, nei motel, nelle stanze a gettoni, gli scrittori danno le dritte perché le mitologie comincino subito, a loro non importa un fico secco se i cosiddetti eroi ed eroine, mentecatti da suburbia, menti intasate da contorsioni psicopatiche, virtuosismi, stupidità o intelligenze grandiose, vadano a cozzare contro plausibilità e ragionevolezza. Quel che sembra ma non è, quel che appare, eventuali compassioni di chi scrive, identità e reggenze, vanno e vengono dentro queste pagine in situazioni talmente pulp che infine sembra inutile essere “la pistola più veloce del West”: siamo sbattuti fuori dai generi, esattamente dove si allestisce un cantiere che contiene tutto, ma proprio tutto..."

    "... Qui dentro, nel libro che state sfogliando, sono mischiate le avventure di abitanti mondiali scelti secondo familiarità culturale e amicale e altrettanta diffidenza. Che di quest’ultima bisogna ben attrezzarsi, quando si ha a che fare con scrittori, poeti & sesso. Quando costoro vanno in branco, le sirene d’allarme suonano, e si spalancano i portali dei rifugi. Possono piovere bombe e pioggia rossa, o nera, a seconda degli stili..."

    "... Ogni personalità agguanta quel che gli serve dentro il proprio magazzino di ricordi, parole, delitti onirici e magrezze, e poi non lesina accumuli di edonismo e palliativi adatti alla stampa. In una parola: l’anima (intesa come tessuto) della storia. Spesso vi si trovano disagi senili, visioni stuzzicanti e pure d’accatto, ma tant’è ogni colpo va bene al fine di produrre esplosioni di senso e aritmie genitali. Godere, per tradizione, ha le sue tabelline mandate a memoria: ogni autore è tanto più bravo quanto più se ne dimentica, per poi biecamente esclamare: “Qui c’è la figa, ma c’è anche letteratura.” Roba da fascetta editoriale, si direbbe, per bancarelle di terz’ordine (e dunque di primo)..."
  • Elenco Autori[+]
    • Adrián N. Bravi[+]
      Adrián N. Bravi
      © Adrián N. Bravi
      Alla fine degli anni ‘80 si trasferisce in Italia per proseguire gli studi. È bibliotecario presso l’Università di Macerata. Pubblicazioni: Río Sauce (Ed. Paradiso, 1999), Restituiscimi il cappotto (Ed. Fernandel, 2004), La pelusa (Nottetempo, 2007), Sud 1982 (Nottetempo, 2008), Il riporto (Nottetempo, 2011), L’albero e la vacca (Feltrinelli/Nottetempo, 2013).
    • Gianmarco Busetto[+]
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      © Marina Renzi
      Poeta, performer, regista e drammaturgo. Autore delle performance Pornografie (2007), Oggi è solo salsa piccante (2008), Le usanze dei rivoluzionari ai tempi del coma (2009), Beat ­Improvisation (2010), La Distanza (2010), Turning Back (Voices) (2011), Religions (2013) 9841/Rukeli (2014). Pubblicazioni: Metti un giorno una bella Signora (Pangloss, 1998), Le usanze dei rivoluzionari ai tempi del coma (Equilibri, 2009), La pelle o la devozione all’anima (La Vita Felice, 2013).
    • Laure Cambau[+]
      Laure Cambau
      © Laure Cambau
      Poetessa, pianista. Pubblicazioni: Boulevards Lunatiques (éditions Brocéliande, 1998), L’Homme dans la baignoire suivi de Nuages des Temps Ordinaires (éditions de l’Amandier, 2001), Et le Pourboire des ­Anges? (éditions de l’Amandier, 2005), Le couteau dans l’étreinte (éditions Phi, coédition Ecrits des Forges, 2007), Lettres au voyou céleste suivi de Blanc sans blanc (éditions de l’Amandier, 2010). Fa parte della “Compagnia delle poete”.
    • Gino Chiellino[+]
      Gino Chiellino
      © Jana Chiellino
      Poeta, saggista di letterature interculturali. Ultime pubblicazioni: Interkulturelle Literatur in der Bundesrepublik (Metzler Verlag, 2000), Liebe und Interkulturalität. Essays 1988-2000 (Tübingen: Stauffenburg Discussion, 2001), Parole erranti. Saggi 1995-2000 (Iannone, 2001), Ich in Dresden (Thelem Verlag, 2003), e Landschaft aus Menschen und Tagen (Hanser Verlag, 2010) ultimo di cinque libri di poesia.
    • Domenico Cosentino[+]
      Domenico Cosentino
      © Domenico Cosentino
      Poeta, editore, biologo. Ha pubblicato: Addio kind of blue (Villaggio Maori edizioni, 2009), When the saint… (Villaggio Maori edizioni, 2010), Come un calzino bucato (Il Papavero edizioni, 2011), Le città invivibili (Palladino editore, 2012), Discorsi filosofici con il mio gatto domestico (Palladino Editore, 2012).
    • Vincenzo Costantino[+]
      Vincenzo Costantino
      © Andrea Chisesi (AKI)
      Poeta bardo. Ha pubblicato: In clandestinità, Mr Pall incontra Mr Mall (con V. Capossela, Feltrinelli, 2009), Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (Marcos y Marcos, 2010).
    • Christiana De Caldas Brito[+]
      Christiana De Caldas Brito
      © Claudio Miscia
      Scrittrice, drammaturga. Si è laureata in Filosofia a Rio e in Psicologia all’Università “La Sapienza” di Roma e all’Università di São Paulo dove ha ottenuto anche il diploma della Scuola d’Arte Drammatica. Libri pubblicati in Italia: Amanda Olinda Azzurra e le altre (Oèdipus, 2004), La storia di Adelaide e Marco (Il Grappolo, 2000), Qui e là (Cosmo Iannone, 2004), 500 temporali (Cosmo Iannone, 2006), Viviscrivi, verso il tuo racconto (Eks&Tra, 2008).
    • Cinzia Demi[+]
      Cinzia Demi
      © Studio fotografico Lodo & Lodi
      Operatrice culturale, poeta, narratrice e saggista. Dirige la collana di poesia Sibilla per Pendragon e cura per il sito culturale francese Altritaliani la rubrica “Missione poesia”. Collabora con il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna. Ha pubblicato: Incontriamoci all’Inferno. Parodia di fatti e personaggi della Divina Commedia di Dante Alighieri (Pendragon, 2007), Il tratto che ci unisce (Prova d’Autore, 2009), Al di là dello specchio fatato. Fiabe in poesia (Albatros, 2010), Caterina Sforza. Una forza della natura fra mito e poesia (FARA Editore, 2010), Incontri e Incantamenti (Raffaelli, 2012), Ersilia Bronzini Majno. Immaginario biografico di un’italiana tra ruolo pubblico e privato (Pendragon, 2013), Ero Maddalena (Puntoacapo, 2013).
    • Mariella De Santis[+]
      Mariella De Santis
      © Dino Ignani
      Narratrice e autrice teatrale. Collabora con artisti, case editrici e cura progetti di animazione culturale. È stata vice-direttore della rivista Smerilliana, luogo di civiltà poetiche.
      Ha pubblicato, in prosa, Dodici piccole lune (Balerna, 1995) e in poesia, La cordialità (Nomos, 2014).
    • Monica Dini[+]
      Monica Dini
      © Monica Dini
      Ha pubblicato due raccolte di racconti: Sulle Corde (Società Speleologica Italiana, 2006) e Leggerezze (Besa, 2008). Suoi scritti sono comparsi su “El-Ghibli”, “Nuove Tendenze”, “Prospektiva” e “Stralunario”. Collabora con la rivista on-line “Sagarana”.
    • Dan Fante[+]
      Dan Fante
      © Gabriella Montanari
      Figlio di John Fante e Joyce Smart, è poeta, narratore, drammaturgo e sceneggiatore. Ha pubblicato: Angeli a Pezzi (Marcos y Marcos, 1999), Agganci (Marcos y Marcos, 2000), Buttarsi (Marcos y Marcos, 2000), Gin&Genio (Whitefly Press, 2013), Fante: A Family’s Legacy of Writing, Drinking and Surviving (Perennial, 2011), Point Doom (Harper Perennial, 2013).
    • Leonardo Folla[+]
      Leonardo Folla
      © Gabriella Montanari
      Ha studiato Psicologia presso l’Università degli Studi di Trieste. Ferroviere, sommelier forse, se invece che berlo si mettesse a studiarlo il vino. Come obiettivo ha quello di raccontare storie, non di raccontarsela. È alla sua prima pubblicazione.
    • Giovanna Gemignani[+]
      Giovanna Gemignani
      © Giovanna Gemignani
      Fine conoscitrice dell’arte culinaria. Suoi racconti in antologie e sulla rivista on-line “Sagarana”. Ha pubblicato il romanzo Livida luna (Mauro Pagliai editore, 2009).
    • Myra Jara[+]
      Myra Jara
      © Dino Ignani
      Ha studiato Scienze Umane nella Pontificia Universidad Católica del Perù, poi alla Jacobs University Bremen, in Germania, e Danza Contemporanea in vari paesi, con workshops a Brooklyn (NY), Berlino e Lima. Frequenta attualmente la John Cabot University di Roma. È alla sua prima pubblicazione.
    • Consolata Lanza[+]
      Consolata Lanza
      © Consolata Lanza
      Laureata in lettere classiche, ha insegnato nelle scuole superiori. Tra le varie pubblicazioni: Ragazza brutta, ragazza bella (Filema, 2000), Irene a mosaico (Avagliano, 2000), La lametta nel miele (Filema, 2005), Lei coltiva fiori bianchi (CS_libri, 2007), Trilogia delle donne virtuose (Progetto Alga, 2010).
    • Mia Lecomte[+]
      Mia Lecomte
      © Dino Ignani
      Poeta, autrice di narrativa, di testi per l’infanzia e di teatro. Pubblicazioni recenti: Terra di risulta (La vita felice, 2009), Intanto il tempo (La vita felice, 2012). Ha curato le antologie Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (Le lettere, 2006), Sempre ai confini del verso, Dispatri poetici in italiano (Éditions Chemins de tr@verse, 2011), A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy (Legas, 2011). È redattrice di “Semicerchio”, collabora con “Le Monde Diplomatique”. È ideatrice e membro della “Compagnia Internazionale delle poete”.
    • Letizia Leone[+]
      Letizia Leone
      © Letizia Leone
      Ha insegnato materie letterarie e lavorato presso l’UNICEF. Collabora con numerose riviste e tiene un “Liceo di poesia” presso l’editore Giulio Perrone di Roma. Ha pubblicato: Pochi centimetri di luce (Aletti, 2000), L’ora minerale (Il filo, 2004), Carte Sanitarie (Perrone, 2008), La disgrazia elementare (Perrone, 2011), Confetti sporchi (Lepisma, 2013). Ha curato numerose antologie, fra cui Rosso da camera (Perrone, 2012).
    • Rosaria Lo Russo[+]
      Rosaria Lo Russo
      © Luigi De Frenza - Expiria.com
      Poeta, performer, traduttrice, saggista. Ha tradotto Anne Sexton e Alfonsina Storni. Insegna lettura di poesia ad alta voce. Da oltre vent’anni si propone in pubblico come “poetrice”, poetessa-attrice e esperta nell’arte oratoria della poesia. Pubblicazioni: L’estro (Cesati, 1987), Vrusciamundo (Il battello ebbro, 1994), Sanfredianina, in Poesia contemporanea. Quinto quaderno italiano (Crocetti, 1996), Comedia (Bompiani, 1998), Melologhi (Emilio Mazzoli, 2001), Penelope (d’if, 2003), Lo dittatore amore. Melologhi (Effigie, 2004), Crolli (Le Lettere, 2012), Io e Anne. Confessional poems (d’if, 2010), Nel nosocomio (Transeuropa, 2011), Poema (1990/2000) (Zona, 2013).
    • Dante Maffìa[+]
      Dante Maffìa
      © Dante Maffìa
      Saggista, poeta, narratore. Tra le varie pubblicazioni: Il Romanzo di Tommaso Campanella (Spirali, 1996, seconda ed., Rubettino 2006), Lo specchio della mente (Crocetti, 1999), La strada sconnessa (Passigli, 2011), Io, poema totale della dissolvenza (EdiLet, 2013), Il poeta e la farfalla (Lepisma, 2014).
    • Serena Maffìa[+]
      Serena Maffìa
      © Giulio Rauco
      Narratrice, poetessa, drammaturga, sceneggiatrice, regista, giornalista. È docente di Creative writing e ­Organization shows allo IED di Roma, direttore artistico del CRS Centro Ricerca Spettacolo, e presidente del Centro Poesia di Roma. Ha pubblicato: Sveva va veloce (Azimut, 2009), Le passioni di Ginevra (Edilazio, 2010), Le carte volano (Passigli, 2011), Giangurgolo (Città del sole edizioni, 2011), Meglio grande (Città del sole edizioni, 2012), Edith Piaf, la leggenda dell’amore (Lepisma, 2013).
    • Baret Magarian[+]
      Baret Magarian
      © Baret Magarian
      Giornalista, narratore, regista. Autore di recensioni e articoli per “The Times”, “The Guardian”, “The Daily Telegraph”, “The Independent”, “The Observer”, “The New Statesman”, “The Times Literary Supplement”. Ha pubblicato poesie su “Collettivo R”, “Journal of Italian Translation” e racconti su “Darker Times”, “Sagarana” e “El-Ghibli”. Ha inciso un CD di canzoni rock (Floto: We Specialize in Broken Dreams).
    • Maldenti[+]
      Maldenti Michele Montanari
      © Michele Montanari
      Ha collaborato con Massimo De ­Leonardis (noto come John De Leo, ex voce dei Quintorigo), l’illustratore Andrea Serio e l’attore teatrale Roberto Scappin. Sue prose poetiche sulle riviste “Fred”, “Argo” e “Diario”. È alla sua prima pubblicazione.
    • Vladan Matijević[+]
      Vladan Matijević
      © Vladan Matijević
      Romanziere, poeta e drammaturgo. Vincitore di numerosi premi. Ha all’attivo una decina di pubblicazioni, tradotte in varie lingue. A breve il suo “esordio” in Italia, per le Edizioni WhiteFly Press, con il romanzo “Le cavalcate ormonali di Mona Aksentijević ”.
    • Carla Menaldo[+]
      Carla Menaldo
      © Carla Menaldo
      Giornalista e scrittrice, responsabile dell’Ufficio Stampa dell’Università di Padova. Pubblicazioni: L’unica cosa davvero (Cleup, 2004), M.M. nel volume Lei. Cinque storie per Casanova (Marsilio, 2008), Canna da zucchero (Marsilio, 2009), Sangue di drago (Cleup, 2012), Il re del tango (­Gilgamesh, 2014).
    • Luis Mizon[+]
      Luis Mizon
      © Elsa Sklavounou
      Poeta, narratore e saggista. Scoperto e tradotto da Roger Caillois, dal 2000 scrive direttamente in francese. Tra le raccolte poetiche: Chants à la nourrice folle (Ed. Almanar, 2013), Dans le Grand Silence Indigo (Ed. Folle Avoine, 2012), Marée Basse (Ed. Aencrage & Co., 2011), La Maison des Sirènes (Ed. Al Manar, 2010), Le Soudeur de Murmures (Ed Ecart, 2010), Naufragé de Valparaiso (Ed. Aencrage & Co., 2008), La Maison du Souffle (trad. Mia Lecomte, La vita felice, 2008), Poème d’Eau et de lumière (Ed. Al Manar, 2007). Ha pubbicato anche il romanzo La Mort de l’Inca (Le seuil, 1992) e ha curato l’antologia di poesie precolombiane El Dorado (Le Seuil, 2000).
    • Julio Monteiro Martins[+]
      Julio Monteiro Martins
      © Julio Monteiro Martins
      Fondatore e direttore della rivista culturale on-line “Sagarana”. Dirige inoltre il Laboratorio di Narrativa del Master di Scrittura Creativa, presso la Scuola Sagarana di Lucca. Nel 1983 è uno dei fondatori del “Partido Verde” brasiliano, e nel 1986, del movimento ambientalista brasiliano “Os verdes”. Pubblicazioni: Torpalium (Ática, 1977), Artérias e becos (Summus, 1978), Bárbara (Codecri, 1979), As forças desarmadas (Anima, 1983), O livro das Diretas (Anima, 1984), O espaço imaginário (Anima, 1987), Il percorso dell’idea (Bandecchi e Vivaldi, 1998), Racconti italiani (Besa Editrice, 2000), La passione del vuoto (Besa, 2003 ), Madrelingu (Besa, 2005), L’amore scritto (Besa, 2007), La grazia di casa mia (Rediviva, Milano 2013). Ha partecipato, con A. Tabucchi, B. Bertolucci, D. Fo, E. de Luca, G. Vattimo, all’opera collettiva Non siamo in vendita – voci contro il regime (a cura di S. Scateni e B. Sebaste, Arcana Libri/L’Unità, 2002).
    • Ivano Mugnaini[+]
      Ivano Mugnaini
      © Ivano Mugnaini
      Autore di romanzi e racconti. Consulente editoriale. Ha pubblicato: La casa gialla (Manni, 1997), Il miele dei servi (Manni, 2007), Limbo minore (Manni, 2010), L’algebra della vita (Greco & Greco, 2011), Inadeguato all’eterno (Felici editore, 2008), Il tempo salvato (Blu di Prussia, 2010).
    • Jean-Gabriel Nordmann[+]
      Jean-Gabriel Nordmann
      © Gabriella Montanari
      Attore, regista e drammaturgo. Nel 1980 crea la sua compagnia, “Il Grande Nord”, e mette in scena Kafka, Laing, Minyana, Koltès, Van Gogh, e proprie opere teatrali. Dopo aver lavorato con Peter Brook, Grotowski e Min Tanaka, insegna teatro al Teatro nazionale di Strasburgo, alla Comédie di Saint-Etienne, al Belle-de-Mai di Marsiglia, al TILF e l’ESAD di Parigi. Organizza performances all’estero e dirige laboratori e stages di scrittura.
      Tra le varie pubblicazioni: Simple suicide (L’Avant Scène Théâtre, 1986), La Maison Dieu (Actes Sud Papiers, 1988), A la porte (Les Editions de L’Amandier, 1996), Le Long Voyage du Pingouin vers la jungle (Editions La Fontaine, 2001), Bakou et les adultes (L’école des Loisirs, 2001), Andrea et les quatre religions (Actes Sud Papiers, 2004), Et vous comment vous faîtes? (La Fontaine, 2009).
    • Guido Oldani[+]
      Guido Oldani
      © Dino Ignani
      Poeta. Dirige per Mursia la collana di poesia “Argani”. Ha pubblicato: Stilnostro (Cens, 1985), Sapone (rivista “Kamen”, 2001), La betoniera (LietoColle, 2005), Il cielo di lardo (Mursia, 2008). Il realismo terminale (Mursia, 2010) è il suo primo saggio di poetica.
    • Davide Rondoni[+]
      Davide Rondoni
      © Claudio Nostri
      Poeta, critico. Cura programmi e interventi di poesia in tv su Rai e Tv2000. Tra le varie raccolte poetiche: Il Bar del tempo (Guanda, 1999), Avrebbe amato chiunque (Guanda, 2003), Apocalisse amore (Mondadori, 2008), Si tira avanti solo con lo schianto (Whitefly Press, 2013). Ha tradotto Rimbaud, Baudelaire e Péguy. Ha curato opere di Testori e di Luzi, l’antologia Poeti con nome di donna (Rizzoli, 2008), con Franco Loi l’antologia Il pensiero dominante. Poesia italiana 1970-2000 (Garzanti, 2001). Ha fondato la rivista “clanDestino”. Tra i saggi, Il fuoco della poesia (Rizzoli, 2008), Per lei. E per tutti. Scritti sull’amore e sulla Commedia (Ed. Meridiana, 2010), la raccolta di scritti in versi e in prosa Nell’arte, vivendo (Marietti, 2012), L’amore non è giusto (Carta Canta, 2013). Per Piemme, il romanzo Gesù, un racconto sempre nuovo (2013).
    • Anna Ruchat[+]
      Anna Ruchat
      © Giona Beltrametti
      Poetessa, narratrice, traduttrice. Ha studiato filosofia e letteratura tedesca a Pavia e Zurigo. Ha tradotto: Thomas Bernhard, Paul Celan, Nelly Sachs, Victor Klemperer, Mariella Mehr, Werner Herzog, Friedrich Dürrenmatt. Dal 2001 insegna presso le Scuole Civiche di Milano, dal 2002 si occupa della gestione dell’archivio del poeta Franco Beltrametti. Raccolte poetiche: Geografia senza fiume (Campanotto, 2005), Angeli di stoffa con G. Fonti, (Pagine d’Arte, 2009), Terra taciturna e apocalisse con disegni di Daniele Brolli (Campanotto, 2012), Il malinteso (Ibis, 2012), Binomio fantastico (De Felice, 2014). Prosa: In questa vita (Casagrande 2004), Il male minore (con E. Papa, Ed. Fondazione Beltrametti, 2005), Volo in ombra (Quarup, 2010).
    • Emilio Sciarrino[+]
      Emilio Sciarrino
      © Emilio Sciarrino
      Insegna all’Università (Paris III) dove prepara un dottorato di italianistica. Esordisce nel 2007 con un racconto premiato dal “Prix du jeune écrivain”. Il francese è la sua lingua prediletta. Pubblicazioni: L’Ora(n)ge (Emue, 2011), L’Ère des séparations (Emue, 2012).
    • Carlo Alberto Sitta[+]
      Carlo Alberto Sitta
      © Carlo Alberto Sitta
      Poeta, narratore, traduttore. Ha praticato inizialmente una poesia sperimentale, documentata in: In/finito (Geiger, 1968), Magnetodrome (Agentzia, 1971), Animazione (Geiger, 1974). Ha tradotto Pierre Albert-Birot, Jean Tardieu, Marc Quaghebeur, Jacques Henric, Sylvain Auroux, Gilles Deleuze, Patrick Boumard. Nel 1979 ha fondato a Modena il “Laboratorio di poesia”, e nel 1981 la rivista di poesia “Steve” a cui ha affiancato nel 1986 le “Edizioni del Laboratorio”. Tra le varie raccolte di poesia: La sesta terra (Società di Poesia, 1985), Il principe errante (Ed. del Laboratorio, 1989), L’anima virtuale (Book Editore, 2000), Museo degli astri (Ed. del Laboratorio, 2004). In prosa ha pubblicato India minima, cronaca di un viaggio annunciato (NEM, 2009).
    • Melassa Sta[+]
      Melassa Sta
      © Melassa Sta
      Ha frequentato la facoltà di Filosofia dell’Università di Bologna. Modella di nudo e comparsa televisiva. Teatrante dilettante. Narratrice. È alla sua prima pubblicazione.
  • Estratti da HOTell (ascolta alcuni estratti dalla voce degli autori)[+]
    • Monica Dini, L’uccello narratore[+]
      «Il nostro primo vero incontro l’abbiamo avuto in un albergo tipo questo. Quando sono arrivata mi batteva forte il cuore. Ci si sente sempre sporchi in certi posti. Ho bussato alla stanza numero 11 e mi ha aperto. Era nudo. Una parte di me voleva scappare ma l’altra lo ha abbracciato subito. Abbiamo fatto l’amore, ne avevamo bisogno.
      È stato bello come di solito lo è tutte le prime volte. Niente da raccontare. La parte speciale è cominciata dopo. Dovete sapere che lui al chiuso vive nudo. Così, con naturalezza si possono osservare i testicoli allargarsi quando si siede e il membro che ciondola o si drizza assecondando gli impulsi.»

      Dalla voce di Monica Dini
    • Vladan Matijević, Le cavalcate ormonali di Mona Aksetijević[+]
      «In questa camera tutto è bello. Quel che vi succede dentro è allo stesso tempo semplice, banale e meraviglioso, si dice lui. E pensa alla facilità con cui, oggi, questa stupenda, giovane donna è riuscita a riempirgli l'anima di primavera. Intenerito da tanta bellezza, sente gli occhi inumidirsi e il mento tremare. Sta per appoggiare le labbra su quelle di Mona, ma vi rinuncia, più per paura di svegliarsi che di svegliarla. Scuote la testa, un po’ irritato. Ritorna a fare l’inventario della camera, questa volta in modo rigoroso e analitico. Il suo sguardo si sofferma sul pavimento su cui giace, sgualcita, la coperta. Stringe le labbra. Sì, ne è sicuro: il mondo intero, fuori da questa modesta camera d’albergo, vale quanto una scorreggia di topo e niente più.»

      Dalla voce di Milica Marinković (in italiano)

      Dalla voce di Vladan Matijević (in serbo)
    • Mia Lecomte, In exitu[+]
      «In un’ora o poco più riescono anche a concentrare tutta la storia olfattiva dell’evoluzione. Sudore, tartaro, piedi, succhi gastrici, lacrime, buco di culo, ammoniaca, mentolo, deodorante roll tropicale, bagnodoccia frizzante, lavanda al glicine fluorescente. Bisogna spalancare subito le finestre sperando in un risucchio cosmico. E intanto disfare velocemente il letto. Svuotare, buttare, scuotere. Pulire e disinfettare. Prima in camera e poi in bagno. Raddrizzare e aggiustare. In modo decente. I clienti non hanno molte pretese. Vogliono solo intimità a poco prezzo per il tempo a disposizione. Non sufficiente per una casa, o alberghi da un’intera notte. E forse, in ogni caso, si esprimono meglio in performances intermittenti. Come le mie. Più eccitati dal conto alla rovescia. La stanza in fondo, ecco. Questa? Era il corridoio del primo piano, no? Devo muovermi.»

      Dalla voce di Mia Lecomte (in italiano)
    • Baret Magarian, La tela del dolore[+]
      «Mentre ero lì seduto, sentendomi sprofondare sempre di più, ebbi l’impressione che i confini della realtà venissero ridisegnati, che si stessero spostando, che fosse in corso un mutamento sismico e che la mia stanza non fosse più una camera d’albergo, ma un abitacolo che attraversava lo spazio.
      Continuai a guardare dalla finestra. Distolsi lo sguardo ma, quando guardai di nuovo, all’improvviso – con la terribile certezza che accompagna il terrore – capii che c’era qualcosa che non andava. Attraverso il vetro offuscato vidi una figura alta e scura che mi dava le spalle, immobile e inerte. Stava ferma là, lo sguardo perso nel vuoto, avvolta in un impermeabile marrone. Cosa diavolo ci faceva là fuori a notte fonda?"»

      Dalla voce di Andrea Sirotti (in italiano)

      Dalla voce di Baret Magarian (in inglese)
    • Melassa Sta, La lezione, piano piano[+]
      «"Ragazze, VI VOGLIO CONCENTRATE SUL VOSTRO PIACERE! Forza! Chessò, pensate a uno che vi piace. Immaginate che siano le sue dita, che in voi ci sia il suo arnese..."
      "Sì, capirai, con questa matita... Sembra il membro di un insetto-stecco. Mamma, con tutta l'immaginazione e la buona volontà, alla fine sono in un motel puzzolente, su un letto che fa ribrezzo, le mutande al polpaccio, una mentecatta qui di fianco che armeggia tra i suoi buchi come se glieli avessero fatti cinque minuti fa e te che mi chiedi di eccitarmi con una Staedtler HB nella passera... Dai..."»

      Dalla voce di Melassa Sta
    • Ivano Mugnaini, Penne al miele[+]
      «Mi infilai sotto le coperte, forse per celare un’eccitazione sempre più evidente, o forse sperando che si infilassero entrambe là sotto per fare fino in fondo il loro dovere, verificando se nel letto ci fossero macchie fresche da asciugare, fessure da riempire o legno da lucidare con la bocca e con le dita. Le immaginavo chiuse nel bagno, la bella e la bestia, a sussurrarsi nelle orecchie come avrebbero cucinato il giovane stoccafisso forestiero, quale salsa avrebbero cosparso su di lui. Intanto la cercavano, dentro le tasche ampie dei grembiuli, sotto i gonnellini neri e caldi.»

      Dalla voce di Ivano Mugnaini
    • Serena Maffìa, La camera rosa[+]
      «Appena furono nella 206 lei sperò che lui la sollevasse da terra come un fuscello e la gettasse sul materasso. Ma lui le disse: "Scusa, mi do una ripulita un attimo."
      "Beh, poco romantico," pensò lei, “ma almeno è un tipo pulito.”
      "Non riesco a fare niente senza lavarmi le mani," disse lui.
      Elena si sentì in dovere di lavarsi le mani anche lei ed entrò in bagno, si lavò le mani, urinò, fece il bidet, si rilavò le mani, si aggiustò i capelli e si chiese se ne valeva ancora la pena. Poi si disse: “Ma sì, male non può farmi.”»
    • Davide Rondoni, L’uomo che origlia[+]
      «Non aveva intenzione di origliare. Ma è talmente stanco e accaldato e bevuto che forse non può far nient'altro che origliare. E così forse perdendo qualche colpo o persino addormentandosi in certi attimi e poi destandosi bruscamente, ha passato già una buona mezz'ora in quella posizione. A origliare.
      Il programma non era questo, oh non era certo questo. L'uomo che suda aveva in mente tutta un'altra serata. Non aveva fatto settanta chilometri, chiudendosi alle spalle dietro la porta le urla della moglie – i quattromila non bastano, stronzo! Non bastano! – e la musica ad alto volume di sua figlia o forse di suo figlio, chi può dirlo, per venire qui e stare come una grossa marionetta a origliare una stanza di motel dove una dice: "sii delicato".»

      Dalla voce di Davide Rondoni
    • Mariella De Santis, Lungotevere dei Mellini[+]
      «Lei non chiese nulla, andarono in albergo, diedero i documenti ed entrarono nella camera. Un copriletto damascato color oro dava alla stanza un’aria antica, il letto in radica ricordava un’onda. Si stesero vestiti l’uno accanto all’altra. Non ho rapporti con un uomo da dieci anni, Tilda disse. Lui non sentiva eccitazione e da lei si levava un odore di muschio, quasi di muffa ma leggero e non lo disturbava. Entrambi sapevano che non avrebbero avuto l’uno dall’altro quello che chiunque avrebbe potuto pensare sapendoli in quel luogo. Chiusero gli occhi, le loro fronti si toccavano. Sentirono contemporaneamente i rumori di quella notte di venti anni prima. Sentirono la paura e lo sgomento, l’acqua e il freddo, i rumori e le grida. Il silenzio intenso. Sfrecciò un’ambulanza a sirene spiegate. Lei trasalì. Lui la strinse. Le tolse le scarpe, sotto le calze di nylon sentì il gelo dei piedi.»

      Dalla voce di Mariella De Santis
    • Domenico Cosentino, Sull’orlo del prepuzio[+]
      «Stavo gettando il mozzicone della Chesterfield rossa sul balcone della mia vicina, quando mi accorsi che il cellulare squillava.
      “Bruno, dimmi.”
      Lo sentii balbettare qualcosa, aveva la voce strana, sembrava avesse preso una doppia dose di anfetamine.
      “Devi venire subito alla Pensione Ciro, mi devi aiutare. Porta qualcosa di freddo, del ghiaccio, qualsiasi cosa… Ti prego.”
      Riattaccò in fretta. Dal freezer della mia cucina presi una busta di funghi congelati, l’unica cosa fredda che avessi in quel momento.»

      Dalla voce di Domenico Cosentino
    • Consolata Lanza, Le principesse in fiamme[+]
      «Si svegliarono che era già pomeriggio. Qualcosa impedì che scambiassero parola su quanto successo la notte precedente, ma uscirono in silenzio sul balcone e si fermarono a scrutare i dintorni. Non riuscirono a scorgere il padiglione, una leggera nebbia a livello del terreno impediva di vedere granché. O forse era fumo? Sentirono tutti e due il desiderio di essere molto lontani da lì e senza dirselo si vestirono, radunarono le poche cose, scesero nella reception semibuia. Il solito portiere in canottiera sudata continuava a smanettare sui suoi videogame. Malgrado l’ora del check-out fosse passata da un pezzo fece pagare solo la notte e la cena, e durante l’operazione si interruppe un paio di volte per dare una chiave a coppie che avevano molta fretta di salire in camera.»

      Dalla voce di Consolata Lanza
    • Dan Fante, La Vista[+]
      «Affittavo sempre la stessa stanza, al secondo piano e, quando il cielo era sgombro, da lontano si vedeva il Pacifico. Quel motel era perfetto per me. Avevo bisogno di evadere da Hollywood, in un luogo in cui nessuno potesse trovarmi – specie Jodie. I martedi o mercoledi pomeriggio le dicevo che sarei stato via un paio di giorni, poi chiamavo uno degli autisti e mi facevo lasciare a un paio di isolati dal La Vista in modo che Jodie non potesse rintracciarmi.
      Ero appena all'inizio di una di queste villeggiature, solo soletto nella camera 22 con un romanzo di Knut Hamsun e una raccolta di poesie di Bukowski, quando mi venne voglia di compagnia. Durante il tragitto in limousine mi ero fatto un paio di drink e iniziai a comporre numeri di telefono. Al terzo o quarto tentativo m'imbattei in una ragazza di nome Ivania.»

      Dalla voce di Gabriella Montanari (in italiano)

      Dalla voce di Dan Fante (in americano)
    • Giovanna Gemignani, Stanza numero undici[+]
      «Inizio a spogliarmi. No cara, no… Mi volto stupita. Senza fretta, prego. Sorride indicandomi una poltrona, ossia l’unica sporca poltrona presente nella squallida stanza.
      Ma dico io: perché queste stanze d’albergo a ore, devono sempre essere così necessariamente anonime, misere, sì misere. Forse perché ci si svolge la più antica delle miserie?
      Mi siedo, accavallo le lunghe gambe. Lui si siede sul letto e mi guarda. Sorrido.Ai suoi piedi una ventiquattrore aperta. Noto un rotolo di cuoio legato, di quelli che possono contenere una qualche sorta di attrezzi. Mmmh, mugugno dentro di me. Che sia un impotente che ha bisogno di picchiarmi per godere? Che sia un pazzo che vuol farmi del male, tanto male? Che sia un emerito stronzo con chissà quali idee? Sorrido. Cara, che ne diresti se ti facessi un bel taglio di capelli?»

      Dalla voce di Giovanna Gemignani
    • Luis Mizon, Il quadro è storto[+]
      «In quel momento Giorgio fece caso al quadro davanti al letto, una crosta come tante, una di quelle che si vedono in tutti i motel. Un pagliaccio che piangeva. Aveva visto migliaia di pagliacci nella sua vita, folle di pagliacci in lacrime sulle pareti di motel come quello.
      Scusami un attimo, è una mania ma il quadro è storto, quello lì in fondo, il pagliaccio. Si alzò per sollevare il quadro e metterlo a posto ma si accorse che era stato appeso in malomodo, senza nessuna considerazione per l'estetica. Per raddrizzare il quadro bisognava prima toglierlo da lì, lo avevano attaccato male.
      Giorgio lo prese tra le mani e lo staccò delicatamente e fu così che scoprì, sul dorso della tela, le parole scritte in piccolo da Mona.»

      Dalla voce di Gabriella Montanari (in italiano)

      Dalla voce di Luis Mizon (in francese)
    • Cinzia Demi, I Motel dell’amore[+]
      «Seguiva spesso il viavai di persone che entravano e uscivano dai negozi, dai bar, che scantonavano dai quattro lati della piazza esagonale adiacente al corso. Spesso riconosceva alcune facce già viste, uomini e donne che certo abitavano in zona. Anche adesso ne vedeva qualcuna. Le sembrò impossibile considerare che magari, fra quelle, potesse esserci chi frequentava i Motel dell’amore. Così li aveva chiamati il suo capo. Un bell’appellativo dietro al quale si nascondevano chissà quali storie che, probabilmente, con l’amore non avevano nulla a che fare. Eppure lei doveva scrivere di questo. Non solo. Doveva andare a sperimentarne le caratteristiche per stilarne una classifica. Con chi? Con chi poteva presentarsi in questi luoghi senza destare sospetti per non essere scoperta e additata come una ficcanaso – quale sarebbe diventata, se avesse accettato il lavoro – rischiando di rovinare tutto?»

      Dalla voce di Cinzia Demi
    • Guido Oldani, Valium[+]
      «Passò avanti indietro due o tre volte poi si fermò.
      D'inverno, si sa, è buio all'ora del tè e lì si era già a quella dell'aperitivo. Pioveva e la ragazza stava sotto l'ombrello ma a lui era bastato vederle le gambe completamente scoperte, per decidere che sì.
      Non dissero una parola; lei alzò un pollice per significare 100, lui aveva accettato.
      Alla prima svolta lei la indicò, poco dopo con la mano fece alt. Le camminava dietro e si confermò di avere azzeccato la scelta.
      A lume di candela, tutto era più misterioso e lui pensò che dovevano essere così le mille e una notte.»

      Dalla voce di Guido Oldani
    • Emilio Sciarrino, Un coup de dé[+]
      «Esce dalla camera 310 e tira il dado: sei. Buon segno, si dice. Cammina lentamente fino alla 316. I numeri sono segnati su targhe nere. Si ferma davanti alla porta. Il cuore si imballa, la gola è secca. Dietro, ci potrebbe essere chiunque. Una donna nuda sdraiata sul letto. Un uomo in completo di latex. Una coppia avvinghiata.
      Apre. Lei è in piedi accanto alla finestra, indossa un vestito beige, leggero. Richiude la porta con un sorriso obliquo. Avanza senza sapere cosa dire, un “Buonasera” buttato lì con noncuranza? No, troppo banale. Lei chiede: “Che numero ha estratto?” “Sei.” “Mica male," dice, "ha una bella fortuna.” Quando si siede, il letto cigola, il materasso è molle.»

      Dalla voce di Emilio Sciarrino
    • Christiana de Caldas Brito, La 201[+]
      «Il letto era ancora caldo. Quando tolsi le lenzuola, qualcosa cadde sul pavimento. Un reggiseno nero. Di pizzo. Del genere che stimola le fantasie dei maschi. Uhm, morbido, veramente morbido. La mia mano, al contatto della seta, si sentì accarezzata. Poggiai il reggiseno sopra un comodino, per portarlo, poi, alla direzione.
      Cambiai le lenzuola. Quando presi il reggiseno per metterlo dentro una busta di carta, un’altra carezza. Mi piaceva quel contatto. Mi veniva nostalgia. Ma nostalgia di cosa, se non avevo carezze da ricordare?
      Passai il lucido sui mobili. Controllai i cassetti. Nient’altro era stato dimenticato. Solo il reggiseno nero che carezzava, che era morbido, che svegliava sensazioni nuove.
      Mi venne voglia di provarlo. Non ne avevo mai avuto uno così. Come mi sarebbe stato addosso?»
    • Adrián N. Bravi, Per piacere non scrivermi lettere d’amore[+]
      «Entrò nella stanza 9, si guardò intorno con un sorriso sulle labbra e si distese sul letto. Affondò la faccia nella trapunta, poi si alzò, aprì la valigia e sistemò i vestiti sulle grucce. Prese un vestito della moglie, un abito lungo di seta, rosso, morbidissimo, con delle leggere sfumature. Ricordò quando la sera, prima di uscire a prendere il gelato, lei si metteva quell’abito scollato e gli domandava, sfiorandosi i fianchi con la punta delle dita: “Come mi sta?” L’amministratore delegato guardava orgoglioso la figura della moglie, le chiedeva di fare una giravolta e poi, stringendola a sé, le rispondeva: “Ti sta benissimo!”
      Si coprì la faccia e annusò la stoffa. Appoggiò l’abito sul letto e cominciò a togliersi i vestiti finché si vide completamente nudo nello specchio dell’anta spalancata. Sentiva freddo. Prese un paio di mutande nere di sua moglie e le indossò. Si guardò il sedere nello specchio. Poi, lentamente, si infilò l’abito imitando i movimenti di Valeria.»

      Dalla voce di Adrián N. Bravi (in italiano)
    • Dante Maffìa, Chiuso per ferie[+]
      «Dalla stanza accanto si sentiva il lamento di qualcuno che stava arrivando all’orgasmo. Le pareti erano sottili, addirittura forse si trattava di un tramezzo ricavato con una sola fila di mattoni o di un divisore di compensato. Si sentiva tutto, distintamente.
      Angelo scese in strada per cercare la prostituta che si doveva prestare al gioco delle perversioni, ma l’attesa fu vana, era un momento in cui stavano tutte lavorando.
      Maria intanto era arrivata all’orgasmo e subito cominciò a osservare le pareti, le lenzuola, il materasso, i cuscini, il lampadario, la moquette. Non seguiva una logica e spostava lo sguardo di qua e di là, a caso. La parete contro cui era addossato il letto era completamente macchiata, sicuramente di liquori e sperma. Di certo non era stata pulita da anni; anche il materasso e l’imbottitura dei cuscini erano gli stessi da anni.»
    • Laure Cambau, “Baci alla palma”[+]
      «Cara cugina,
      mi trovo da ieri sera in un hotel sperduto nel bel mezzo di niente, nella zona industriale di Tetovo, Motel Emka Petrol. Non c'è nulla a parte camion vetusti che sfilano su una strada dissestata. Aspetto, senz'alcuna energia, la presentazione letteraria di questo pomeriggio e ne approfitto per scriverti.
      Ieri, dopo cena, quando sono rientrata in camera, iniziava a far buio e nella penombra non distinguevo più le forme. Mi sono svestita e stesa sul letto.
      Poco dopo, l'amo dei suoi denti si è conficcato nel sud del mio orecchio, sono diventata la sua esca. Un pesce ha abboccato all'altra mia estremità, poi si è precipitato nella mia nassa. Faceva molto solletico ed era anche eccitante, il pesce nuotava rinchiuso nella bottiglia, innervosito dall'odore dolciastro della sua prigione.»
    • Vincenzo Costantino, Il mistero di vivere[+]
      «Ho sonno e voglia di fare l’amore quando ormai sto per arrivare in stazione con mezz'ora di anticipo sulla partenza del mio treno verso casa. Di fronte c’è un hotel. Scelgo l’hotel, anche per poche ore. Devo buttare la faccia sul cuscino, certi pensieri meritano di rifugiarsi e rimanere su un cuscino, non su un sedile.
      Entro nell'hotel. Il portiere di notte sta giocando un solitario al computer. Domando una stanza almeno fino a mezzogiorno. Mi dice che, se non mi faccio problemi, ce n’è solo una che di solito non prende nessuno.
      Non ho voglia di indagare, non mi faccio problemi, probabilmente ci è morto qualcuno ma i fantasmi non mi hanno mai dato fastidio, ci ho bevuto insieme tante volte.»
    • Maldenti, L’ultimo affondo[+]
      «Schiacciò fuori una capsula che si buttò in gola a secco e senza alcun timore. Disteso sul letto, davanti a una luna appena sbeccata, Fedo osservava il suo cazzo moscio ripiegato sul pube come un viscere esteriorizzato (si ricordò con stupore questo termine operatorio). Ci vorrà un po’ di tempo, pensò. Immaginò Sophia distesa nuda a pancia sotto su un canapè, le cosce leggermente aperte fino alla piega del culo. Di colpo, sentì il cazzo incordarsi duro come un ferro piantato sotto l’ombelico. Lo strinse cominciando a menarselo su e giù come non faceva da anni, sempre più forte, sentendo quasi male, divertito e furioso... Con un grugnito si scaricò contro il materasso, buttandosi su un fianco col cuore in tumulto. Restò così, respirando forte, incredulo, fino a svenire nel sonno.»
    • Letizia Leone, Luce spenta[+]
      «L'affittacamere è stato generoso nelle spiegazioni prima di ritornarsene a casa: "questo è il mio numero e il gabinetto è situato in fondo al corridoio di fronte alla fila delle camere chiuse."
      In verità si tratta di un corridoio stretto che prende poca luce da un abat-jour di ceramica posizionato su un comò posto a metà percorso. Dunque dovrei attraversare con la mia ombra immensa questo freddo cunicolo per raggiungere il bagno e rischiare di far esplodere tutto il terrore che sta venendo a galla dritto dall'inconscio, dovrei sfidare a occhi aperti l'incubo di essere seguita dalla scia nera di una mano ossuta che si deforma e piomba dal soffitto sulla mia spalla. Devo vegliare, anzi sorvegliare ma non resisto più.»

      Dalla voce di Letizia Leone
    • Julio Monteiro Martins, Luxor Motel[+]
      «"Che hai tanto da sospirare lì sdraiato?"
      "Mi dà il voltastomaco solo a vederlo... Come si può decorare una camera di motel con motivi dell’Antico Egitto? Che roba. Carta da parati con geroglifici, letto stile sarcofago, urne, portacenere a forma di sfinge, vasca da bagno piramidale... Ma ci prendono per tarati?"
      "Sei entrato con la macchina così deciso... Pensavo tu ci fossi già venuto."
      "Macché. Ho visto il nome: Luxor Motel. Ho pensato a qualcosa come lusso, lussuria, che ne so. Ho dimenticato che era il nome della città del faraone. Bella fregatura. Ho persino paura di svegliarmi nel mezzo della notte con una mummia accanto. Non penseranno mica che la necrofilia è una posizione sessuale?"»
    • Carla Menaldo, Verona Porta Nuova[+]
      «Non possiamo aspettare i preservativi, ci incamminiamo seguendo le ombre dei palazzi fino a una tenda minuscola con scritto albergo, spuntata per caso, incastrata in una stradina minima. Sono stanze in un palazzo del trecento, mi dico che cazzo stai facendo con questo qui che non sai neanche chi è.
      Prende la chiave, il padrone si scusa, dice che ha solo quella, libera, ma l’aria condizionata non funziona. I mobili di ciliegio chiaro, la persiana abbassata con le fessure che lasciano filtrare la luce di fuori. Non c’è imbarazzo, si toglie la camicia sudata e mi bacia, la schiena contro il materasso, il suo peso sopra di me è enorme eppure sento solo il suo respiro sul collo, addosso al mio, a divorarmi, sento la tela dei suoi jeans bianchi che cresce e s’incunea tra le mie gambe. Ho ancora addosso il vestito che si sfila da solo in qualche modo.»

      Dalla voce di Carla Menaldo
    • Gianmarco Busetto, Che amarezza, l’impossibile[+]
      «Passai per la reception e comunicai che ero atteso. Diedi i documenti all'omino che stava alle registrazioni.
      "Stanza 145," mi disse. Salii.
      Miriam aveva 50 anni, faceva l'infermiera da 30, e da 25 era sposata con un idiota che vendeva polizze assicurative. Io avevo 35 anni ma lei me ne dava di più. Diceva che avrei fatto in tempo a crescere. Bussai alla porta.
      "Sei tu?" chiese.
      "Io," risposi.
      Lei aprì. Era la fine del mondo. Se ne stava a guardarmi dall'alto di un paio di sandali bianchi, indossava solo un completino intimo in tinta. Sembrava una madonna senza morale e negli occhi aveva una meraviglia che la rendeva indecente e beata.»
    • Rosaria Lo Russo, Luana, una stella[+]
      «Conosco Luana, insomma la proprietaria dell’albergo, Lucia, è la mamma di un compagno di scuola di Francesco, non è come pensi… E del resto ha ereditato questa stamberga e ha preferito farne un albergo a ore che altro, ci guadagna di più, prendiamola sul ridere! È sempre stata molto ridanciana lei, quel suo ridere fino a piangere, col singulto, era una delle sue cose più belle. Io comunque un paio di preservativi me li sono portati, alla peggio ci rimedio una trombata se invece di lei mi appare una diventata stronza con la vita. Io sono diventato stronzo con la vita, non se ne è realizzato manco uno dei miei sogni.»
    • Jean-Gabriel Nordmann, L’archeologa[+]
      «Una giovane donna vestita in maniera molto classica (trenta, trentacinque anni) e il suo cliente. Siedono sul bordo del letto in una stanza d'albergo.

      Vuoi una notte torrida?
      Di solito è quello che mi chiedono.
      Anche a costo di pagare, è quel che vogliono tutti.
      E tu?
      Sì, do del tu, do del tu, che problema c'è. Tradotto in inglese passerebbe del tutto inosservato.
      Del resto, mi capita di avere degli inglesi, e allora mi viene automatico, parlo correntemente.
      Per lo meno, lei non è inglese?
      Allora, la vuole torrida?»

      Dalla voce di Gabriella Montanari (in italiano)

      Dalla voce di Jean-Gabriel Nordmann (in francese)
    • Gino Chiellino, … e altri rifugi[+]
      «Quello strillìo denso e sincero, ma così estraneo a una fabbrica di tubi, l’avrebbe svegliato se in quel suo sognare Rusco non si fosse ritrovato altrove, nell’atrio di un albergo con un portiere che parla a un gruppo di ragazzi, mentre ne raccoglie le carte d’identità e il dovuto. Dietro il bancone c’è anche una donna dagli occhi chiari. Il portiere l’ha fatta venire giù per vedere il gruppo di ragazzi che non vuole saperne di andar via. Bisogna fare in fretta perché tra l’una e le due ci sarà l’assalto dei commessi viaggiatori e dei rappresentanti di tutta la costa lametina.»
    • Myra Jara, I pesci giocano[+]
      «Sdraiata sul letto dell'hotel, Myra si tocca. Mette con dolcezza le dita tra i capelli. Si passa un dito tristemente sul naso. Si tocca le labbra. Le labbra. Le labbra che ha da quarant'anni. Apre tristemente gli occhi guardando il passato. Il tempo pesa dentro di lei. Pesa la quantità di vita che esiste ancora in lei. Vorrebbe eliminare questa massa di tempo, eliminare i pesanti organi che mantengono tutti in vita. Gli organi funzionano senza fermarsi. Niente si ferma, niente si arresta. E in questo continuo avanzare delle cose, si appoggia con più forza al letto. Mette le dita nella vulva spugnosa, ubicata sempre nell'inguine. E dentro la vulva, le sue dita disegnano il mare. Le sue dita disegnano pesci e alghe per il mare.»

      Dalla voce di Carlo Bordini (in italiano)

      Dalla voce di Myra Jara (in spagnolo)
    • Carlo Alberto Sitta, Fantappiè[+]
      «"Ecco la chiave," disse lui. "Modello d’epoca."
      "Basta che funzioni," disse lei. "La tessera magnetica?"
      "Ce l’ho. Ecco, ci siamo."
      Entrarono sbattendo le pupille nella semioscurità. A un primo colpo d’occhio sembrò tutto normale. Orientata al tramonto, la camera voltava le spalle al mare. La finestra semiaperta dava sul cortile interno, parzialmente in ombra. Un tir parcheggiato, tre cassonetti per la differenziata, una palma secca. Erano le sedici e un minuto, non c’era tempo da perdere. Un’ora passa dannatamente in fretta.»

      Dalla voce di Carlo Alberto Sitta
    • Anna Ruchat, Hotel Samarcanda[+]
      «Alla fine della vita Madame M. torna a soggiornare a Parigi in un bell’appartamento che si trova proprio di fronte all’hotel Samarcanda, dove aveva abitato da ragazza, negli anni Trenta, quando si era trasferita in Francia per la prima volta. Dalle grandi finestre del suo appartamento può seguire il traffico dentro e fuori dal portone dell’albergo, finestre che s’illuminano, tapparelle che scendono, ombre che si muovono dietro le tende chiuse delle stanze che inghiottono le ore.
      La stanza dell’albergo, qui a Parigi, è bella e calda d’inverno ed è una fortuna perché io ci sto tutto il giorno. Lavoro e dormo qui, e con la tosse che incalza esco il minimo indispensabile. Mi vengono a trovare amici artisti e questo è un bene. Mangio molta insalata perché mi manca il verde fuori, gli alberi del nostro giardino.»
    • Leonardo Folla, Di passaggio[+]
      «Foto n° 4, il ritmo, il rito, la storia, a cuor contento nel tempo dello sgretolamento
      Vengono qui una volta all’anno. La coppia di sposi che da vent’anni viene per far sentire agli altri le proprie grida di piacere. Grida diverse da quelle sorde delle fughe. Rivendicano il loro spazio di carezze e dettagli, nell’albergo a ore. La cosa che gridano con più ardore è “ti amo anche quando ti sfondo il culo” o, al passivo, per lei, “ti amo anche quando mi sfondi il culo, amore”, per essere meticolosi, ché so che ci tengono e gli faccio un po’ di pubblicità e del proselitismo ché mi hanno assicurato una percentuale per ogni rivoluzione individuale che porto a termine. Non sono fedeli o credenti, se non a loro stessi.»

      Dalla voce di Leonardo Folla

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foto di Letizia Leone - © Giorgio Ortona, Interno, 2001, olio su tavola
... ogni autore è tanto più bravo quanto più se ne dimentica, per poi biecamente esclamare: “Qui c’è la figa, ma c’è anche letteratura.” Roba da fascetta editoriale, si direbbe, per bancarelle di terz’ordine (e dunque di primo)...
Elio Grasso

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Intervista di Daniela Montanari agli autori de “HOTell – Storie da un tanto all’ora”
Grazie anche alle centocinquanta sfumature, è sdoganata la questione che a noi donne piace leggere dell’eros, del sesso e di “quelle cose là”.

Dopo l’elegante prefazione di Elio Grasso che tenta in tutti i modi di allestire la condizione ottimale per la conseguente lettura, si articolano una serie di brevi racconti ambientati in quel tipo di alberghi: pare esserci un mercato non indifferente – richiesta alta, disponibilità elevata, prezzi medi per l’appunto. L’ouverture spetta a un brillante episodio in cui “Fare l’amore è giocare”, e in sole tre pagine si apprezza quanto sia vero.

Senza scandalismi né sdegni, “HOTell – Storie da un tanto all’ora” (edito da Whitefly Press) è un libro che va letto e compreso. Non che sia difficile, ben inteso, ma va evidentemente considerato per tutto quello che solitamente non è raccontato (tantomeno scritto) sull’eros, senza cui non è immaginabile nessuna storia d’amore. Come ci insegnava FreudEsistono due specie di pulsioni: una di tipo erotico che tende a unire, e una di tipo distruttivo che tende a dividere. O si è sotto l’influenza dell’una o dell’altra.

E gli hotel diurni, transitori, o a ore, qualcuno oramai li ha inventati: è appagante poterne parlare.

Noi di Oubliette Magazine, sempre attenti alle novità del sottobosco italiano, abbiamo cercato di entrar maggiormente nel mondo di “HOTell” con una splendida intervista ad alcuni degli autori presenti: Monica Dini, Guido Oldani, Cinzia Demi, Myra Jara.

 
D.M.: Domandiamo subito alla prima autrice: Scrivere un racconto bollente rivendica una parte di noi tormentata, oppure semplicemente è divertente senza alcuna ripercussione emotiva?

Monica Dini: Scrivere un racconto bollente è stato senza trauma, divertente ma con un impegno emotivo. Come al solito. In realtà ho scoperto, non avevo mai scritto niente di questo tipo, che si rimane quello che si è, al di là dell’argomento. In genere mi soffermo sulla solitudine, in senso ampio, la solitudine dell’essere umano costretto a vivere e a cui viene negato il non morire. Credo che i personaggi de L’uccello Narratore siano un raro esempio nella mia scrittura, di quello che sosteneva un grande poeta, essere l’amore. “Che due solitudini si proteggano, si limitino e si inchinino l’una dinanzi all’altra”.  E il mondo è un banco del pesce.

 
D.M.: E ancora – sempre conversando con Monica Dini – un’autrice o un autore possono anche non condividere questo lato giocoso di un personaggio raccontato, e quindi interpretare un ruolo, o immancabilmente ne rappresentano cultura e costume?

Monica Dini: È possibile che non si condivida il comportamento di un personaggio raccontato. Del resto è una sfida molto più intrigante scrivere di qualcuno di gran lunga diverso da quello che si è. Nel caso di questo racconto condivido appieno i comportamenti dei personaggi. Sono fortunati. Se la domanda invece è se ho sperimentato personalmente quello che avviene nel racconto, la risposta è: non ancora. Però la genesi di questa storia non è erotica. Da bambina, essendo la più grande di cinque figli, per far ridere i miei fratelli, disegnavo facce sulle dita delle mani e dei piedi, poi mi divertivo con pezzetti di carta a vestirli e dare loro una voce. Giocavo a distrarli. Non è stato difficile immaginare altri pezzi di corpo travestiti. La funzione è rimasta la stessa, dimenticare il mondo. Consolarsi.

 
D.M.: Negli alberghi diurni si consumano storie di ogni genere, non sempre – solo -sesso sfrenato o extra-coniugale ma, veramente, se certi muri, mobilio, tende, vasche da bagno avessero un’anima e una favella, le enciclopedie non sarebbero sufficienti a contenere chissà quali narrazioni. Talune terribili. Realistiche dal tanto spaventose e viceversa. Per fare un esempio, un poeta che esibisce (quindi dissolve) un episodio di dolore, fa male anche mentre si scrive, un racconto come “Valium”? L’impressione, per chi legge, è questa.

Guido Oldani:  Scrivere, per me,  è un po’ come farlo sulla mia stessa pelle, un tatuaggio, una escoriazione. Valium, mi sembra di respirarlo nell’intorno. Comunicarlo è stato come togliere un dente a un coccodrillo.

 
D.M.: Si tende a generalizzare che il padre-è-sempre-padrone:  come si riesce a scindere una qualche debolezza riscontrata in un genitore qualunque? Magari raccontando, inventando storie così da soccorrere una parte di noi lesa?

Guido Oldani:  Raccontare, mi sembra accennare alla profondità della palude nella quale si è costretti. Mi era venuto in mente di fare interagire la madre e la figlia. Ma avrebbe richiesto, a mio parere, molto più spazio emotivo. Sostengo, nel mio Realismo Terminale, che le scritture debbano dilungarsi, tenendo come misura augurabile,  la paginetta del bugiardino in una scatola di medicinali.


D.M.: Per chi avesse già letto il suo racconto, proprio mentre il poeta Oldani ci risponde, noi possiamo sentire in sottofondo l’inno nazionale […] “nel punto in cui le trombe fanno, esattamente, “parapa’ –pa’ –pa’ “. E i sorrisi scompaiono. Tra lo scorrere delle pagine di HOTell, leggiamo anche di una donna peruviana che vive a Roma. Provare a sopravvivere dopo tutto il trambusto provocato, che però ha anche subìto, Myra (personaggio) è divertita, è spaventata, è vinta. Mentre i pesci si chiedono quanto ancora vivranno tra quelle alghe, la Myra che è autrice,  come passa dalle poesie a un racconto? È la naturale evoluzione, la voglia di dire qualcosa di meno velato, il bisogno di divagare, di perdersi mentre ci si libera?

Myra Jara:  Scrivere poesie è la cosa che mi succede più naturalmente; è il mio esistere automatico. Certo, dopo è necessario un lavoro di revisione, ma la nascita, la voglia di poesia è immediata. Quando scrivo poesie è come se parlassi con me stessa; quando scrivo un racconto è come se parlassi con me stessa come se fossi un’altra. Nel racconto si forma una distanza da me stessa, che è questo divagare, percorrere immagini altrui, fare un percorso che però finisce sempre coll’arrivare a me.

 
D.M.: Tempo fa, prima di questo libro, scrivevi  “Ho un tubo metallico che libera violenza. […] Espellere e ossessionarmi senza volontà, senza intelligenza.” Ora ti senti meno cattiva (affrancata), qualcosa è cambiato? Tornerai alle poesie o scrivere un racconto permette di darti di più?

Myra Jara:  Quando scrivo, anche se sono cose che non hanno nulla a che fare con me, mi sembra che sto parlando di me. Siccome sono in realtà una poeta, faccio questo “errore” quando scrivo in narrativa. La poesia mi fa sempre guardare me stessa, in un pub, nel treno, nel sesso, in tutti i momenti ci sono sempre io. Io non posso sparire.

 
D.M.: È stato davvero difficile scegliere quali racconti anticipare: la scelta è ricaduta su pochi solo per ragioni di spazio, per non dilungarsi e per lasciare al lettore il modo di sorprendersi. Le fotografie che appaiono tra le pagine sono scatti artistici di qualità e, sia pure nel bianco e nero, sono come quadri parlanti. A conclusione di questa sintesi, Cinzia Demi, anche lei poeta, autrice e saggista, ci accompagna con assai eleganza in alcuni alberghi transitori rivendicando nell’insieme, una disinibita e coraggiosa carriera femminile. Il personaggio di Marisa riscatta una parte di Cinzia o in generale, la donna che può fare carriera scegliendo da sola con chi fare sesso?

Cinzia Demi: Il personaggio di Marisa nasce in primo luogo dal mio ideale lavorativo, ovvero quello giornalistico, coltivato da sempre e non realizzato per vicissitudini di vario genere, quindi di Cinzia c’è soprattutto il desiderio di quel tipo di carriera. […] Il suo non è un lancio nel buio, il suo affidarsi al violinista che sente suonare sotto casa tutte le sere è un gesto istintivo sì, ma nei confronti di qualcuno che le sembra nobile d’animo, che ama la musica e quindi l’arte…in fondo è una scelta romantica, anche se azzardata.  
 

D.M.: Può essere verosimile o il mondo del lavoro nell’editoria è maschile punto?

Cinzia Demi: Il modo dell’editoria per le mie esperienze, specie l’editoria poetica, è un luogo di potere maschile. Basta vedere i pochi, ma esistenti, spazi/rappresentanti di mondi poetici, regionali o nazionali che siano, le stesse giurie dei premi letterari, i responsabili di case editrici per rendersi conto delle proporzioni di presenze tra il maschile e il femminile. Il mio non è un discorso di genere, né femminista: è la pura constatazione della realtà. Non ci vuole molto a verificare le mie parole.

 
D.M.: Come si decide, dopo le poesie, dopo la cura di un sito culturale francese, di accettare questa sfida di un racconto a sfondo erotico? E soprattutto, il progetto del quale il racconto va a far parte, un libro HOT, è considerato un nuovo punto di partenza?

Cinzia Demi: Si decide di scrivere un racconto erotico per il semplice gusto di scrivere e cimentarsi nella scrittura. Amo scrivere più di ogni altra cosa al mondo: e questo è già un motivo valido per accettare una proposta. […] L’esperienza mi è piaciuta, i toni che ho usato sono stati in fondo moderati – non sarei potuta andare oltre, per il mio modo di essere e di pensare la scrittura – e questi potrebbero magari essere ripresi per un romanzo al quale sto pensando da lungo tempo, dove non posso escludere un qualche momento HOT. 

Pagine che scottano, lenzuola stropicciate: HOTell, storie da un tanto all'ora
di Consolata Lanza
Quando mi è stato proposto di partecipare a un'antologia di racconti "piccanti" ambientati in un albergo a ore, ne sono stata felice: primo perché amo i racconti, poi perché adoro le antologie, e poi ancora perché mi è capitato due o tre volte, per esempio in Turchia e a Celebes, di trovarmi fortuitamente a passare la notte in alberghi equivoci, o per meglio dire bordelli. Non sono state grandi avventure ma la suggestione è bastata per farmi dire un sì molto allegro. Ero anche curiosa di vedere come gli altri autori avrebbero sviluppato il tema di partenza, e devo dire che il risultato è interessantissimo. Un volume corposo, trentaquattro scrittori di varia provenienza geografica correttamente equilibrati per genere e età, un'impaginazione accattivante e inventiva, storie parecchio varie e insieme omogenee. E siccome trattano un'esperienza comune a tutti, ogni lettore troverà in queste pagine un riverbero delle proprie, una risonanza personale, uno specchio in cui incantarsi o un'attesa da sorseggiare.

Trattandosi come ho detto di ben trentaquattro autori, tra i quali indegnamente figuro anch'io, mi limiterò a considerazioni carattere generale. L'argomento così stimolante (sì, mi vergogno, ma non ho resistito) sembra abbia spinto gli scrittori a cercare soprattutto soluzioni narrative "libere", svincolate dal semplice sviluppo di una vicenda a tema: molti racconti imboccano una via quasi sperimentale, certo molto innovativa, omettono, depistano, danno informazioni ingannevoli e parziali. Molti dei racconti sono brevi, alcuni brevissimi, e avvolgono il lettore in un'atmosfera immediatamente riconoscibile di sensuale abbandono. Sono erotici, sì, ma in maniera abbastanza contenuta. Curiosamente non c'è nessun accenno a una sessualità omosessuale. Mancano le pratiche modaiole tipo bondage o sadomaso, tutto sommato l'erotismo di questo hotel di passo (ma anche raffinato e opulento) è tortuoso ma non perverso. Quello che manca è anche un altro elemento di moda: niente generi letterari, nessuna storia noir (e pure quale ambientazione migliore!) né gialla né thriller né horror, neanche un vampiro fighetto e romantico, giusto lenzuola spiegazzate, cameriere stanche, jacuzzi, incontri attesi, amplessi più o meno felici. In qualche autore si intuisce il piacere per l'occasione di usare finalmente un lessico disinibito. Insomma una lettura altamente raccomandabile a tutti, succulenta, pruriginosa, spinta ma con eleganza.

Lavorare con WhiteFly Press, in particolare con l'editrice Gabriella Montanari, è stato un piacere, ho sentito la cura e l'attenzione, la precisione dei rapporti. Mi restano da citare tutti i nomi. Il curatore e prefatore è Elio Grasso; gli autori Adrian N. Bravi, Gino Chiellino, Christiana De Caldas Brito, Monica Dini, Giovanna Gemignani, Mia Lecomte, Dante Maffia, Maldenti, Luis Mizon, Jean-Gabriel Nordmann, Anna Ruchat, Gianmarco Busetto, Domenico Cosentino, Cinzia Demi, Dan Fante, Myra Jara, Letizia Leone, Serena Maffia, Vladan Matijevic, Julio Monteiro Martins, Guido Oldani, Emilio Sciarrino, Melassa Sta, Laure Cambau, Vincenzo Costantino, Mariella De Santis, Leonardo Folla, Consolata Lanza, Rosaria Lo Russo, Baret Magarian, Carla Menaldo, Ivano Mugnaini, Davide Rondoni, Carlo Alberto Sitta; i traduttori Milica Marinkovic, Andrea Sirotti, Gabriella Montanari, Mia Lecomte, Carlo Bordini.

Recensione di Renzo Brollo (mangialibri.com)
Lei e lui, che si chiama Lupo e lavora nei cantieri stradali, si sono visti per la prima volta a un funerale, ma il loro primo vero incontro l'hanno avuto in un albergo a ore, impersonale e squallido. Lupo ama gironzolare nudo ed è una specie di artista. Ogni suo movimento è una rappresentazione. Lei sta al gioco e crea piccoli indumenti da far indossare al suo membro, che si trasforma in un cantastorie… Signore e signori, ecco a voi l'Uccello Narratore: dal Nebraska a Los Angeles, per consegnare un plico misterioso e a dir poco scottante. L'uomo si ferma per trascorrere la notte in un motel in mezzo al deserto. Il plico contiene l'ultimo inedito del Maestro, il vero Elvis Presley della letteratura. Il suo compito è portare il manoscritto sano e salvo all'editore. Durante la notte, la visione di una figura fuori dalla finestra lo terrorizza e l'uomo si rifugia nella camera accanto, ospitato e “coccolato” da una donna in fuga… Quando il tuo amico ti telefona, implorandoti di correre in suo aiuto tu lo fai. Arrivi alla Pensione Ciro, squallida come il resto di una città che muore, ed eccolo lì, sanguinante, accanto alla sua nuova ragazza, mentre cerca di tamponarsi i genitali, ancora ignaro che il suo prepuzio si sia definitivamente staccato… Molti pensano che dirigere un noleggio di limousine a Hollywood sia un'attività da sballo. Ma si sbagliano. Ci sono un sacco di grane, soprattutto con gli stronzi fan delle rockstar. Così, a volte, ti prendi una vacanza dal lavoro e dalla tua ragazza e ti fai scarrozzare da un degli autisti in un motel fuori mano di Los Angeles. E, perché no, chiami qualche puttana che ti tenga compagnia. Magari più di una contemporaneamente. Sempre che la tua tra poco ex ragazza non ti becchi sul fatto...
Trentaquattro racconti come trentaquattro stanze di un albergo a ore raccolti in una veste grafica originale, interessante e azzeccata. Si entra, si scopa o si viene scopati, e si va via, pronti per entrare nella stanza successiva. Compagine eterogenea quella di HOTell, forse eccessivamente numerosa, composta da esordienti e autori noti, tutti liberi di scrivere senza filtri di alcun genere, purché diano spettacolo, mostrino quel che dal sesso e col sesso nasce in luoghi come gli alberghi e i motel, che sono terra di nessuno, dunque senza regole.

10 libri “hot” che non possono mancare sotto l’albero di Natale
Infiocchettate le vostre passioni e regalate emozioni irrefrenabili

di Valeria Merlini
Panorama.it, 4 dicembre 2014
Stacks Image 20017


Letture e incontri:
  1. 10 Ottobre, Roma, Presentazione di HOTell. Storie da un tanto all'ora[+]
    Presentazione di
    HOTell. Storie da un tanto all’ora

    10 ottobre 2014
    ore 18.30

    Presso la sede di Lepisma Edizioni
    Via Benedetta 28 - Roma
    (dietro la fontana di Piazza Trilussa)


    Partecipano gli autori:
    Dante Maffìa, Serena Maffìa, Letizia Leone, Mariella De Santis
    e Gabriella Montanari per WhiteFly Press
  2. 25 ottobre, Avellino, Domenico Cosentino al Good Art Bistrot[+]
    Domenico Cosentino al
    Good Art Bistrot

    legge HOTell. Storie da un tanto all'ora

    25 ottobre 2014
    ore 21.00
    Avellino

    www.godotartbistrot.com
  3. 25-30 ottobre, Gallipoli, "Il mestiere di scrivere" festival della letteratura[+]
    SABATO 25 OTTOBRE
    Ospite: IRENE PAGANUCCI (poetessa e autrice teatrale)
    - Ore 9.00, Liceo Quinto Ennio: Incontro con gli studenti delle scuole superiori: “La poesia italiana nel secondo Novecento”, con gli interventi di Irene Paganucci, Piero Rapanà (Fondo Verri), docenti e autori locali.
    - Ore 17.00, Libreria Nostoi: “Poetry Break” – dialoghi e chiacchiere sui libri, l’universo e tutto quanto, con interventi e letture di Irene Paganucci, docenti e autori locali.
    - Ore 21.00, Libreria Nostoi: Presentazione del libro “Polvere” (Kurumuny Edizioni) di Danny H. Cortese (scrittore e drammaturgo gallipolino).
    *
    DOMENICA 26 OTTOBRE
    - Ore 17.00, Libreria Nostoi: Presentazione del libro “Scrittori brutta razza” (Lupo Editore) di Luigi Yakumo Saccomanno (scrittore gallipolino, secondo classificato al Premio Zingarelli).
    - Ore 18.30, Libreria Nostoi: Presentazione del libro “Questioni di sangue” (Edizioni Homo Scrivens) di Annavera Viva (scrittrice salentina).
    - Ore 21.00, Teatro Garibaldi: “Signore perbene – Viaggio nella poesia italiana al femminile”, spettacolo teatrale scritto da Irene Paganucci, a cura del Gruppo Teatro 4e48.
    *
    LUNEDÌ 27 OTTOBRE
    - Ore 17.00, Libreria Nostoi: “Canto senza voce”, reading musicale sulla poesia di Claudia Ruggeri, a cura di Terra d’Ulivi Edizioni e Gruppo Teatro 4e48.
    - Ore 18.00, Libreria Nostoi: Presentazione del libro “Filastre” (Lupo Editore), di Gianni De Blasi (regista e scrittore) e Francesco Cuna (grafico e pittore).
    - Ore 20.00, Libreria Nostoi: Serata conclusiva del Concorso Letterario “Il Mestiere di Scrivere”.Lettura e presentazione delle opere finaliste, proclamazione delle opere vincitrici. A seguire incontro e reading con i poeti giurati: Elio Coriano, Matteo Greco, Francesco Aprile e Matteo Maria Orlando.
    *
    MARTEDÌ 28 OTTOBRE
    Ospiti: DAVIDE RONDONI (poeta e scrittore internazionale) e VALENTINA COLONNA (poetessa e musicista)
    - Ore 9.00, Bar Tellini: “Colazione con l’autore”. Incontro con gli studenti delle scuole superiori.
    - Ore 17.00, Libreria Nostoi: “Poetry Break” – dialoghi e chiacchiere sui libri, l’universo e tutto quanto, con interventi di Davide Rondoni, Valentina Colonna, docenti e autori locali.
    - Ore 20.30, Bar Tellini: “Io sono l’altro”, Reading di Davide Rondoni e Valentina Colonna. A seguire incontro con il pubblico e acoustic live music.
    *
    MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE
    Ospite: DOMENICO COSENTINO (editore e scrittore)
    - Ore 9.00, Bar Tellini: “Colazione con l’autore”. Incontro con gli studenti delle scuole superiori.
    - Ore 17.00, Libreria Nostoi: “Poetry Break” – Dialoghi e chiacchiere sui libri, l’universo e tutto quanto, con interventi e letture di Domenico Cosentino, docenti e autori locali.
    - Ore 21.00, Aputea Concept Bar: Reading musicale con la poesia di Domenico Cosentino e la musica di Alessandro Manfredi Solidoro.
    *
    GIOVEDÌ 30 OTTOBRE
    - Ore 17.00, Teatro Garibaldi: Presentazione del libro “Le ombre degli avi dimenticati” (Apice Libri) di Mychajlo Kocjubyns’kyj (prima traduzione in Italia), a cura di Inna Skakovska (traduttrice ed esperta letteraria) e Pino Perri (traduttore e ricercatore dell’Università di Bruxelles).
    - Ore 18.30, Teatro Garibaldi: Presentazione della bibliografia di Mariateresa Protopapa (scrittrice gallipolina).
    - Ore 21.00, Libreria Nostoi: Presentazione del testo teatrale “Automotores Orletti”, di Luigi Giungato, a cura della Compagnia Calandra.
  4. 18 Novembre, Firenze, Presentazione di HOTell. Storie da un tanto all'ora[+]
    Presentazione di
    HOTell. Storie da un tanto all’ora

    18 novembre 2014
    ore 19.30

    Caffè Letterario Le Murate
    Piazza delle Murate - Firenze
    www.lemurate.it


    Partecipano gli autori:
    Rosaria Lo Russo, Baret Magarian, Andrea Sirotti
    e Gabriella Montanari per WhiteFly Press
  5. 19 Novembre, Bologna, L’amore non è mai clandestino (solo le situazioni lo sono). Presentazione di HOTell. Storie da un tanto all'ora[+]
    L’amore non è mai clandestino
    (solo le situazioni lo sono)


    Presentazione di
    HOTell. Storie da un tanto all’ora

    19 novembre 2014
    ore 19.00

    Spazio 100300
    via Centotrecento 1/A
    Bologna


    Partecipano gli autori:
    Cinzia Demi, Adrián Bravi, Carlo Alberto Sitta

    Interventi poetici di Claudia Zironi e Daniela Montanari
    e curiosità sulla Bologna delle maisons closes. 
    Modera Gabriella Montanari (WhiteFly Press)
  6. 21 Novembre, Mestre, Presentazione di HOTell. Storie da un tanto all'ora[+]
    Presentazione di
    HOTell. Storie da un tanto all’ora

    21 novembre 2014
    ore 18.00

    Presso la Feltrinelli
    Piazza XXVII Ottobre 1 - Mestre


    Partecipano gli autori:
    Carla Menaldo e Gianmarco Busetto
    e Gabriella Montanari per WhiteFly Press
  7. 22 Novembre, Padova, Presentazione di HOTell. Storie da un tanto all'ora[+]
    Presentazione di
    HOTell. Storie da un tanto all’ora

    22 novembre 2014
    ore 17.30

    Presso Libreria Zannoni
    Corso Garibaldi 21 - Padova


    Partecipano gli autori:
    Carla Menaldo e Gianmarco Busetto
    e Gabriella Montanari per WhiteFly Press
  8. 28 Novembre, Torino, Presentazione di HOTell. Storie da un tanto all'ora[+]
    EVENTO OFFICINA PARAGGI E WHITEFLY PRESS

    Presentazione di
    HOTell. Storie da un tanto all’ora

    28 novembre 2014
    ore 18.00

    Presso Libreria Luxemburg
    Via Cesare Battisti 7 - Torino


    Partecipano gli autori:
    Consolata Lanza, Vincenzo Costantino e Gianmarco Busetto
    e Gabriella Montanari per WhiteFly Press
    e Massimiliano Zarrilli fondatore di Officina Paraggi